HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) TERZO ANNO Katya Finardi – "PTPCT: questo sconosciuto!"

Questo argomento contiene 11 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da  ELENA DEAMBROGIO 5 anni, 4 mesi fa.

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  • #515

    KATYA FINARDI
    Partecipante

    SCHEDA PROGETTO PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE

    NOME E COGNOME: Katya Finardi
    TITOLO: “PTPCT: questo sconosciuto!”
    DESTINATARIO: Cittadinanza
    AMBITO: Informazione e trasparenza

    PROBLEMA
    Nel Paese c’è un’elevata percezione del fenomeno corruttivo, legata essenzialmente all’attenzione mediatica sui risultati del lavoro delle procure.
    E’, invece, sostanzialmente misconosciuta l’attività svolta dalla Pubblica Amministrazione nell’ottica di prevenzione e contrasto della corruzione relativamente alla propria organizzazione ed alle procedure amministrative. Agli occhi dei cittadini i giudici (e l’ANAC) combattono la corruzione e le amministrazioni pubbliche, se non sono esse stesse corrotte, al massimo “resistono” agli episodi corruttivi, ma non sono percepite come soggetto impegnato in prima linea nel contrasto del fenomeno, anche a causa di una comunicazione svalutante a proposito della figura del dipendente pubblico.
    I PTPCT sono, del resto, documenti complessi e complicati, di difficile (se non impossibile) lettura per i non addetti ai lavori.

    OBIETTIVI
    – Diffondere i valori della prevenzione e contrasto della corruzione;
    – Valorizzare l’impegno delle amministrazioni nella predisposizione di misure di prevenzione e contrasto della corruzione attraverso la diffusione della conoscenza di tali strumenti;
    – Tradurre i PTPCT in un linguaggio non gergale per favorire un accesso sostanziale ai loro contenuti da parte della cittadinanza.

    AZIONI TEMPO
    – Con esperti della comunicazione “tradurre” in un linguaggio accessibile i contenuti essenziali del PTPCT (ad esempio, le aree di attività maggiormente a rischio, le misure adottate per minimizzare il rischio, i ruoli di responsabilità nell’applicazione di tali misure…); 4 MESI
    – Predisporre materiale informativo adeguato da distribuire attraverso i canali comunicativi più efficaci; 3 MESI
    – Pubblicare sul sito web dell’amministrazione, oltre alla versione integrale del PTPCT, in adempimento degli obblighi di legge, una versione adatta alla comunicazione sociale; i 3 mesi di cui sopra
    – Aggiornare la comunicazione in base agli aggiornamenti dei piani stessi, ove necessario; ANNUALMENTE

    #542

    VANIA ROSTAGNO
    Partecipante

    Mi piace e concordo sul sottolienare che i PTPCT sono documenti per i gli addetti ai lavori, ma che devono essere anche conoscibili dai cittadini attraverso concetti semplici e comunicativi.
    Rispetto al materiare informativo differenziato per tipo di canale informativo è fondamentale nell’era dei social network: per i non addetti 1 video ben costruito di qualche minuto, raggiunge più di 1 documento di 200 pagine seppure elaborato egregiamente

    #569

    FABRIZIO BARBIERO
    Partecipante

    mi sembrano ottime azioni volte a far conoscere il valore dei PTPCT

    #573

    MARINA DOLFINI
    Partecipante

    Aggiungerei che la partecipazione alla stesura del PTPCT da parte degli stessi funzionari interessati, potrebbe essere un’azione atta a rendere più concreto e più diretto il documento.

    #584

    FABRIZIO BORREANI
    Partecipante

    Ricollegandomi a quanto da me osservato relativamente ad altri piani creativi, concordo pienamente sulla necessità di rendere totalmente accessibile il PTPC in termini di “leggibilità”. In altre parole, scendere dall’altare del tecnicismo per favorire una comprensione di quanto previsto nell’ambito del documento garantisce un’applicazione più attenta di dettami che, ove non compiutamente compresi, non potranno mai trovare efficace attuazione.

    #599

    Concordo su tutto e soprattutto con l’esigenza di pubblicare sul sito web dell’amministrazione, oltre alla versione integrale del PTPCT, in adempimento degli obblighi di legge, una versione adatta alla comunicazione sociale, esponendo aggiungerei, anche i risultati in termini di monitoraggio delle azioni previste nel piano, in maniera da agire con assoluta trasparenza nei confronti del cittadino e così da evidenziare allo stesso tempo l’operato di ogni singolo ente. Se la spinta culturale parte dal cittadino vi è anche una forma di controllo generalizzato che non può nuocere all’operato delle p.a.

    #603

    MARISA AUDI GRIVETTA
    Partecipante

    Come ben detto e centrato nella proposta un linguaggio più accessibile e più diretto aiuterebbe certo una migliore comprensione del PTPCT da parte della collettività, riducendo lo scollamento esistente tra la stessa e la Pubblica Amministrazione. La comunicazione potrebbe essere completata con le azioni man mano intraprese per adempiere a quanto previsto nel Piano.

    #650

    Le azioni positive dei soggetti pubblici sono spesso sminuite anche a causa di una comunicazione svalutante. Come utilmente proposto nel piano, un linguaggio più fruibile ed una comunicazione più accessibile avvicinerebbero la Pubblica Amministrazione e aiuterebbero ad una migliore comprensione degli strumenti utilizzati dalle Amministrazioni per farsi conoscere dalla collettività.

    #658

    Anna Petruzzi
    Partecipante

    Mi è piaciuto l’approccio pratico e concreto che vuole valorizzare la positività della P.A. in questo (ormai lungo) momento di delegittimazione contro i dipendenti pubblici e in cui pare importante e doveroso comunicare all’ esterno il positivo che fortunatamente ci accomuna. Parimenti ho molto apprezzato l’intento di “diffusione sociale” del PTCP, sulla falsariga dei”signori Rossi”.

    #670

    ROSALIA MANNO
    Partecipante

    Ottima idea quella di “tradurre” i piani in un linguaggio accessibile ai non addetti ai lavori e il fatto di diffondere materiale informativo attraverso i moderni canali informativi

    #676

    ” I PTPCT sono, del resto, documenti complessi e complicati, di difficile (se non impossibile) lettura per i non addetti ai lavori.”
    Condivido l’esigenza di semplificazione del linguaggio utilizzato per la comunicazione.
    Esiste il fondato rischio di allontanare, anzichè di coinvolgere.

    #700

    ELENA DEAMBROGIO
    Partecipante

    Una proposta sdi estremo impatto. Col tempo e a seguito della pubblicazione dei monitoraggi annuali, si potrebbe creare anche uno storico,che attraverso un’attività di analisi dei dati potrebbe essere utile per raccontare -proprio attraverso i dati – il percorso di trasparenza e lotta alla corruzione condotto da una PA.

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