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  • in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #601

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    Considerato il delicato ambito di applicazione, il settore sanitario e quindi la prevenzione e la cura di una collettività di cui facciamo parte, credo che ogni azione “corruttiva” debba essere fortemente sanzionata. Premesso che non conosco affatto il settore sanitario e le eventuali norme di settore che lo regolano, a fattor comune comunque troverei il modo di evidenziare nelle azioni indicate l’aspetto sanzionatorio di comportamenti corruttivi.

    in risposta a: Fabrizio Borreani #600

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    (rif. Azione 8) E’ molto più facile che un comune cittadino sappia spiegarti perfettamente come funziona un iPhone piuttosto che un singolo atto della Pubblica Amministrazione, eppure anche in termini economici il primo “drena” risorse (denaro) il secondo dovrebbe tutelarle. Il problema, a mio avviso sta nella comunicazione e nell’interesse percepito. Comunicazione educativa verso l’interno della PA e divulgativa verso l’esterno, i portatori d’interesse (cittadini) per ottenere, nel tempo, un maggiore coinvolgimento degli stessi sulla “cosa pubblica” ed accrescere l’interesse. Si alla striscia giornalistica “Focus PA” cercando di non cadere in strumentalizzazioni politiche.

    in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #598

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    Come posso non condividere, in particolar modo in tempi di scarsità di risorse e in epoca i cui il “superfluo” è diventato una “guida etica”. Certo, la centralità della definizione dei principi etici non è così immediata; credo che anche l’etica sia un concetto dinamico nel tempo, come la cultura, la lingua, le norme … che spesso viene interpretata a proprio interesse. Ritengo quindi che il punto di partenza sia dare delle precise linee guida sul cos’è etico e cosa non lo è nell’ambito di confini operativi determinati (contratti pubblici per esempio). Da lì poi discendono le azioni che hai perfettamente indicato nel progetto.

    in risposta a: “SONO ANCHE SOLDI TUOI” #593

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    Vania è esattamente così, a volte “l’Ufficialità” spaventa e non consente di arrivare fino al “dunque”, si “spiffera”, si “sussurra” si “sente dire” …. spesso però sono indicazioni precise e puntuali che hanno il senso di “allertare” piuttosto che “denunciare”. Raccogliere anche queste informazioni, selezionarle e dargli la giusta valenza (anonimo non significa assolutamente vero o assolutamente falso) potrebbe essere un primo passo di prevenzione, alla fine lo scopo è quello di prevenire fenomeni corruttivi non di identificare chi li denuncia.

    L’anonimato, Fabrizio Barbiero, come sicuramente sai è una forma di protezione da possibili ritorsioni; certo avallando “denunce” anonime si rischia di dare dignità anche alle “menzogne” e aggravare processi burocratici inutili; tuttavia, ritengo che tra una mancata “denuncia” per paura di ritorsioni e una denuncia “anonima”, sia da preferirsi la seconda. Comunque, si il rischio “boomerang” è elevato.
    Grazie a tutti dei suggerimenti,

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