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novembre 26, 2018 alle 2:35 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #592
Ho già avuto modo di osservare, in occasione della lezione in presenza, quanto il piano proposto sia incisivo e particolarmente dettagliato nei suoi contenuti. Una procedura di impatto che ritengo potrebbe rappresentare efficace forma di intervento in situazioni particolarmente complesse.
Condivido pienamente l’attenzione che nel tuo contributo hai posto sulla maladministration. Ritengo, soprattutto, importante che ci sia piena consapevolezza da parte di tutti i pubblici dipendenti sulle conseguenze negative che determinati comportamenti tenuti dai medesimi possono comportate in termini di mancata efficacia ed efficienza. Pieno accordo
Proposta interessante, da me pienamente condivisa, che necessità di un marcato cambio di mentalità, specialmente a livello dirigenziale e di investimenti finanziari nel medio lungo periodo. Si devono mettere a sistema formazione e disponibilità di fondi.
Interessante la prospettiva analizzata nel contributo. Il rapporto con i mass media è determinante ai fini di una corretta comprensione degli obiettivi istituzionali della PA. Ciò può avvenire attraverso uno sforzo sinergico tra tutti gli stakeholders che trovi una formalizzazione in una corretta azione amministrativa da parte del pubblico dipendente e di un’informazione veritiera e aderente alla realtà dei fatti da parte dei mass media.
novembre 26, 2018 alle 1:51 pm in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #588Mi trovo assolutamente d’accordo con la proposta di condivisione di esperienze lavorative con colleghi che, seppure impegnati in altri Enti, operano negli stessi settori di nostra competenza. Lo scambio di esperienze professionali, sempre produttivo, garantisce quel “quid pluris” in termini di efficacia degli atti prodotti.
novembre 26, 2018 alle 1:43 pm in risposta a: Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente #587Ottima idea quella dei gruppi di lavoro. Suggerirei di inserire, comunque, ab origine, soggetti rientranti nelle categorie dei controllori già nei gruppi di lavoro interni, traendoli da personale appartenente alle categorie citate (Guardia di finanza, Magistrati etc.) non più in servizio, evitando dunque fastidiosi conflitti di competenze ma garantendo, al contempo, un controllo preventivo sulla legittimità degli atti.
novembre 26, 2018 alle 1:17 pm in risposta a: I LIMITI DELL'INDIRIZZO POLITICO NELLE PROCEDURE DI APPALTO #586Ritengo anche io importante porre l’accento sulle problematiche che possono sorgere tra amministratore pubblico e organo politico. Risulta indifferibile sensibilizzare tutti gli aventi causa, siano essi politici o pubblici amministratori, in merito alla necessità di riconoscere in ciò che si fa, l’eticità che deve contraddistinguere la gestione della Cosa Pubblica.
novembre 26, 2018 alle 1:07 pm in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #585Assolutamente condivisibile la proposta. Concordo anche io sull’importanza della valutazione dei comportamenti eticamente censurabili. Per raggiungere tale obiettivo, si potrebbe pensare a un controllo di gestione “orientato all’etica”? Io penso ci si possa riflettere sopra.
Ricollegandomi a quanto da me osservato relativamente ad altri piani creativi, concordo pienamente sulla necessità di rendere totalmente accessibile il PTPC in termini di “leggibilità”. In altre parole, scendere dall’altare del tecnicismo per favorire una comprensione di quanto previsto nell’ambito del documento garantisce un’applicazione più attenta di dettami che, ove non compiutamente compresi, non potranno mai trovare efficace attuazione.
novembre 26, 2018 alle 12:51 pm in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #583Ritengo che il piano redatto da Paola dimostri una conoscenza specifica, da parte sua, del contesto cui si riferisce, quello della Sanità, per l’appunto. Importantissimo il richiamo alla necessità che ciò che è stabilito formalmente, in termini di adempimenti, trovi un riscontro sostanziale, verificabile. Non agire in tal senso inibisce qualsivoglia efficacia dei provvedimenti adottati in materia di prevenzione della corruzione.
novembre 26, 2018 alle 11:27 am in risposta a: Marisa Audi Grivetta – " Dipendenti pubblici più consapevoli" #582Trovo il contributo assolutamente in linea con quanto da me rappresentato nel mio piano creativo. Emerge anche in questo caso la necessità di specializzare appositi Uffici in grado di intervenire e monitorare situazioni che possano inficiare l’esercizio di una corretta azione amministrativa. Condivido in pieno l’istituzione di unità sentinella che, secondo me dovrebbero rapportarsi direttamente con ANAC.
Pienamente d’accordo con la linea di condotta proposta. Massima implementazione dei feedback anonimi allo scopo di attuare un monitoraggio asettico con il quale individuare, scovare, nel vero senso del termine, problematiche che altrimenti rischierebbero di essere portate all’attenzione mediante comunicazioni “non istituzionali” vedasi, per esempio le lettere anonime.
novembre 26, 2018 alle 11:15 am in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #580Argomento attualissimo, considerando i recenti accadimenti. Si potrebbe pensare a organi di valutazione indipendenti, composti da personale delle varie Facoltà, a rotazione biennale, incaricati di valutare secondo parametri standardizzati e universalmente riconosciuti da tutti gli Atenei.
Approccio assolutamente innovativo. La Creazione del portale/blog “Orgoglio COMUNE” rappresenta un ottimo punto di partenza da integrarsi con un’efficace formazione del personale volta ad accrescere la consapevolezza da parte di ogni dipendente pubblico che storie di integrità, efficienza e dedizione devono essere considerate non eventi isolati ma un qualcosa di normale, quotidiano, non sporadico cui improntare la propria attività lavorativa.
Ciao,sono Fabrizio Borreani, Ufficiale dell’Esercito in servizio presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione. Nel corso della mia attivita’lavorativa mi sono occupato di gestione patrimoniale,attività’negoziale e da circa otto anni ricopro l’incarico di Capo Sezione Legale del Comando.Ritengo questo master un’occasione per confrontarmi con professionalita’appartenenti ad altri ambiti lavorativi traendo ammaestramenti dalle esperienze altrui.Reputo,altresi’, decisivo il contatto umano che sicuramente si consolidera’ con tutti coloro i quali,a qualsiasi titolo, stanno prendendo parte a questa attivita’.
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