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aprile 28, 2021 alle 4:34 pm in risposta a: Conclusione dei procedimenti amministrativi e valutazione delle performance #2097
PIANO AGGIORNATO A SEGUITO DEI COMMENTI DEI COLLEGHI
TITOLO: “Conclusione dei procedimenti amministrativi e valutazione delle performance”
PROBLEMA:
I procedimenti amministrativi che il dipendente pubblico è chiamato a svolgere, prevedono modi e tempistiche certi sotto il profilo normativo, regolamentati anche dall’amministrazione di appartenenza (Rif. Art.2 legge 7 agosto 1990 n.241, come sostituito dall’art.7 legge 18 giugno 2009, n.69).
Spesso si riscontrano procedimenti che possono andare oltre ai termini richiesti violando il principio di buon andamento dell’azione amministrativa. Questo può avvenire a causa dell’elevato numero di procedimenti da espletare, da carenza di personale incaricato e può essere anche influenzato da un non adeguato livello di formazione.
Un altro aspetto che determina rallentamenti ed inefficienza nell’azione amministrativa è da ricercarsi nella poca digitalizzazione di alcune amministrazioni, le quali non hanno ancora raggiunto l’obiettivo di innovarsi verso modalità più efficienti dell’agire pubblico.
Così come la valutazione dell’azione amministrativa spesso non produce quel volano richiesto nel perseguire gli obiettivi posti, ma anzi comporta uno stallo sostanziale. Il sistema di valutazione delle performance dei dipendenti pubblici, quindi, andrebbe sviluppato ed innovato con criteri di valutazione il più possibile chiari e oggettivi.
Destinatari diretti: dipendenti pubblici, dirigenti e politici
Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini
Obiettivi:
Obiettivo 1: Miglioramento della capacità amministrativa nel concludere i procedimenti nei tempi richiesti.
Obiettivo 2: Migliorare la trasparenza dei procedimenti amministrativi
Obiettivo 3: Realizzare un sistema di valutazione delle performance dei dipendenti pubblici oggettivo e premiale.
AZIONI:
Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
Migliorare la capacità dell’amministrazione nel concludere i procedimenti amministrativi nei modi e tempi richiesti dalla norma, accrescendo i percorsi di formazione continua dei dipendenti pubblici, mantenendo un adeguato turn over e scongiurando situazioni di carenza di organico, anche migliorando i meccanismi di mobilità dei dipendenti. Implementando piattaforme informatizzate user friendly per la gestione dei procedimenti e dei processi di lavoro, con il fine di snellire i procedimenti e perseguire l’obiettivo di evadere le pratiche assegnate in tempi certi.
In aggiunta, prevedere una partecipazione attiva dei cittadini alla verifica del rispetto dei termini dei procedimenti, come suggerito nei commenti, potrebbe ancor di più rappresentare uno stimolo a far assumere comportamenti conformi ed efficienti.
Tempo: 1 anno
Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
Migliorare la trasparenza dei procedimenti amministrativi, attribuendo alle pratiche dei numeri identificativi e delle password che permettano ai richiedenti di monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento del procedimento. Abolizione di qualsiasi forma di silenzio-diniego da parte delle amministrazioni in relazione a pratiche presentate da cittadini ed imprese, rinforzando i principi generali di trasparenza, così come ripresi nella RELAZIONE ANNUALE 2019 dell’ANAC:
“decreto 33 del 2013 (art. 1, comma 1): «tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche».
«Diritti».
«Cittadino».
«Risorse pubbliche».
La trasparenza serve proprio a questo: consentire a ciascun cittadino di esercitare il diritto di controllare l’amministrazione, di sapere cosa fa e come utilizza le risorse pubbliche.”
Tempo: 1 anno
Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
Innovare i sistemi di valutazione delle performance dei dipendenti pubblici, prevedendo indicatori oggettivi funzione del reale svolgimento delle attività dell’amministrazione i quali dovranno esulare da valutazioni prettamente quantitative e concentrarsi di più sulla qualità e sulla complessità dei procedimenti/provvedimenti istruiti. Prevedere l’istituzione di contatori informatizzati che permettano di monitorare le performance del dipendente in “real time”, anche attraverso l’utilizzo di software gestionali, con la possibilità di generare curve sull’andamento del lavoro svolto, richiedendo al dipendente pubblico di popolare periodicamente (una volta al mese) lo stato di avanzamento dei procedimenti.
Tempo: 1 annoAnche nel piano proposto dalla collega, appare evidente come la necessità di formazione sia il focus verso il quale le amministrazioni sono chiamate ad agire. L’entusiasmo delle nuove generazioni di funzionari pubblici sono spesso frenate da situazioni consolidate nel tempo, le quali portano al rischio di appiattire completamente questo entusiasmo. Per esperienza personale l’attività formativa viene vista da alcuni colleghi come un ulteriore adempimento o un aggravio del carico di lavoro, rallentando il processo innovativo a cui dovrebbe essere sottoposta la PA.
aprile 27, 2021 alle 10:28 am in risposta a: AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI Istituti Zooprofilattici Sperimentali #2091Concordo con le gli obiettivi e le azioni indicate dalla collega. Bisognerebbe focalizzare l’attenzione sui procedimenti e sulle modalità con i quali questi vengono espletati, evitando di andare in ordine sparso all’interno della stessa amministrazione. Purtroppo ho constato nella mia esperienza lavorativa che cercare di portare avanti percorsi condivisi non sempre risulta così agevole e chi opera a livello decisionale non dedica la giusta attenzione nell’affrontare questi temi.
Il tema trattato dal collega, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo 2, è molto sentito anche all’interno della mia amministrazione di appartenenza. Continuo è il confronto con i colleghi addetti alla protocollazione ed archiviazione della documentazione. Difatti ancora oggi molta documentazione viene archiviata digitalmente senza seguire una logica precisa o senza attribuire le adeguate informazioni di archiviazione alla documentazione, che permetterebbero un’agile consultazione. Si continua purtroppo anche a produrre, per alcuni documenti, la relativa copia cartacea che troppo spesso porta a procedure inadeguate di archiviazione, con successive difficolta di reperimento della documentazione archiviata. Portare avanti processi innovativi su questo tema all’interno di amministrazioni tendenzialmente poco reattive agli input di cambiamento è sicuramente un’attività molto sfidante, soprattutto per chi ha già una predisposizione alla digitalizzazione del lavoro contro chi invece rimane attaccato a procedimenti consolidati nel tempo.
Molto interessante l’argomento trattato dalla collega. L’esigenza di analizzare concretamente il mercato e la digitalizzazione di tutte le procedure, dovrebbe condurre a importanti politiche d’investimento nel campo di risorse umane specializzate nel settore di riferimento e della formazione continua degli operatori della PA.
aprile 16, 2021 alle 4:31 pm in risposta a: DEC: meno liquidatore e più controllore e gestore contabile #2054Per quanto attiene l’ambito della fase esecutiva dei lavori, non entro nel merito di beni e servizi, la richiesta di varianti è uno degli strumenti con i quali le imprese cercano di recuperare buona parte dei ribassi offerti in fase di gara, più la fase precedente di realizzazione dell’appalto risulta carente, più le imprese hanno margini di manovra. Risulta chiaro quindi che la fase esecutiva è figlia della precedente fase di progettazione, la quale potesse garantire un livello di approfondimento tale da non lasciare margine di manovra alle imprese, condurrebbe a fenomeni limitati di varianti nella fase esecutiva. La DL deve fare gli interessi della SA pertanto, se ha tra le mani una progettazione esecutiva di qualità ha tutti gli strumenti per contrastare le possibili richieste di variante non necessarie che l’impresa potrebbe avanzare.
aprile 16, 2021 alle 4:10 pm in risposta a: La corruzione e la “maladaministration” all’epoca dell’e-procuremet. #2053Il piano proposto dal collega evidenzia un problema molto presente nella nostra società, la corruzione e la maladaministration sono visti come distanti dalla collettività e riguardano solo ambiti specifici della cosa pubblica. In realtà ci toccano o possono toccarci da vicino e questo non viene percepito in maniera adeguata dalla collettività, che punta il dito contro e prende atto della situazione solo a giochi fatti, scagliandosi poi in maniera indiscriminata sulle amministrazioni. Trovo molto interessante l’idea di una campagna di spot informative sulla corruzione e la maladaministration da portare avanti in parallelo ad esempio reali e consolidati di buone pratiche delle nostre SA.
aprile 16, 2021 alle 3:57 pm in risposta a: “ Affidamenti diretti, porta aperta alla maladministration” #2052La problematica analizzata dalla collega, mette in luce quanto il legislatore cerchi di semplificare gli strumenti normativi, senza però focalizzare l’attenzione sulla natura dei procedimenti che ne scaturiscono all’interno delle Stazioni Appaltanti. La continua modifica, anche temporanea delle regole di affidamento, instaura confusione e paura di sbagliare in chi materialmente deve portare avanti il procedimento di affidamento degli incarichi. Al fine di rendere il dispositivo normativo attuabile senza lasciare spazio ad interpretazioni lesive dei principi dell’art.30 del codice, avrebbe giovato la predisposizione di linee guida o di una determina a contrarre tipo specifica di riferimento per le SA.
Trovo molto interessante il piano proposto da Fabio, trovandomi in accordo sulla necessità di coordinare o integrare il PTPCT con gli altri strumenti di programmazione degli Enti (in particolare con il Piano della Performance) con l’obiettivo di incrementare efficacemente l’attuazione della normativa in materia di anticorruzione e trasparenza. Le azioni, a perseguimento degli obiettivi indicati, appaiono concrete e attuabili, sicuramente alla scala amministrativa degli Enti Locali, ai fini della proposta formulata dal collega.
Ritengo che le problematiche evidenziate da Francesco in merito alle carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione siano reali e portino come anche già evidenziato ad un mero adempimento formale l’attività di redazione dei Piani Anticorruzione. Le azioni proposte rappresentano momenti di continua condivisione e confronto con i colleghi e con i responsabili degli uffici di appartenenza che potrebbero consentire di mantenere alta l’attenzione sul tema.
Buongiorno,
Sono Andrea Sanna e ho 35 anni. Ho conseguito la laurea specialistica in Ingegneria Civile nel 2011 e l’abilitazione all’esercizio della professione nel 2013. Dopo una prima fase di carriera come libero professionista, nella quale mi sono trovato spesso a lavorare nell’ambito delle gare d’appalto per servizi attinenti all’ingegneria o per appalti integrati, a partire da gennaio 2016 ricopro il ruolo di funzionario pubblico presso l’Ufficio Tecnico per le Dighe di Torino (Ufficio IV del Provveditorato alle Opere Pubbliche del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).
Nell’attività principale ricopro essenzialmente ruoli tecnici attinenti i lavori sulle dighe di competenza Nazionale sia privati che pubblici, trovandomi più di rado ad affrontare le tematiche prettamente correlate con i Contratti pubblici.
Oltre alla normale attività istituzionale dell’ufficio di assegnazione, ho ricoperto il ruolo di Commissario di Gara per appalti di lavori e servizi, così come rivestito il ruolo di Collaudatore Tecnico-Amministrativo per il Ministero.
Spero di poter accrescere le mie conoscenze e capacità tecnico-amministrativo in relazione a tutti gli aspetti che riguardano i contratti pubblici nella loro interezza dalla fase di programmazione, al collaudo. Approfondendo le nozioni generali e migliorando la capacità di gestione dell’attività lavorativa in questo particolare campo della pubblica amministrazione.
Buon Master a tutti e buona festa della Repubblica.
Andrea Sanna -
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