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Interessante la riflessione sulla maladministration causata da una mancanza di cultura organizzativa o di regole organizzative: nella disorganizzazione, purtroppo, trovano terreno fertile situazioni e azioni contrarie al bene pubblico. Migliorare partendo dai processi e dalle procedure è un punto di partenza per riorganizzare la Pubblica amministrazione pensando non al singolo ufficio ma dando un valore più ampio alla progettazione e strutturazione dell’ente considerato.
Molto utile la riflessione sulla maladministration causata da una mancanza di consapevolezza nello svolgimento di determinati comportamenti che portano comunque ad un danno per la pubblica amministrazione. Rendere consapevoli i dipendenti che anche la maladministration è corruzione e che può portare a fattispecie di reato gravi può rafforzare la presa di coscienza dei singoli e arginare effetti collaterali di determinate condotte.
Tema molto interessante e progetto molto ben articolato. La Pubblica Amministrazione è spesso in bilico tra l’opposizione al cambiamento e l’obbligo di innovarsi; accompagnarla in questo passaggio con gli strumenti definiti nel progetto esposto può essere un’occasione per superare determinati ostacoli anche se, a mio parere, il percorso è davvero lungo.
Le azioni positive dei soggetti pubblici sono spesso sminuite anche a causa di una comunicazione svalutante. Come utilmente proposto nel piano, un linguaggio più fruibile ed una comunicazione più accessibile avvicinerebbero la Pubblica Amministrazione e aiuterebbero ad una migliore comprensione degli strumenti utilizzati dalle Amministrazioni per farsi conoscere dalla collettività.
Quello della comunicazione attraverso i differenti mass media è un problema molto delicato da affrontare. La comunicazione raramente, consapevolmente o meno, è libera. Difficile poter modificare una prassi ormai consolidata ma mi associo all’idea di Floriana di iniziare almeno dalla Pubblica Amministrazione che per definizione dovrebbe essere trasparente nelle comunicazioni.
novembre 29, 2018 alle 2:28 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #646Condivido il fatto che nella realtà esiste uno scollamento tra il piano documentale del piano anticorruzione PTPC e l’effettiva attuazione in qualunque realtà amministrativa. Per permettere una più reale attuazione occorre adeguare il PTPC rendendolo più concreto senza prescindere però, come specificato nel progetto, da una adeguata formazione del personale dell’amministrazione cui il piano si riferisce.
È interessante l’osservazione che un comportamento scarsamente etico e privo di professionalità, influisca sull’efficienza e produttività del sistema, dando luogo ad un loop negativo e ad atteggiamenti disinteressati. Mi piace l’idea di eliminare ogni possibile forma di “giustificazione” che può essere fatta valere come scusante e trasformare l’atteggiamento di superficialità in maggiore convinzione facendo leva su di una migliore comunicazione.
novembre 29, 2018 alle 1:40 pm in risposta a: Marisa Audi Grivetta – " Dipendenti pubblici più consapevoli" #644Molto interessante la percezione di una maladiminstration che a volte purtroppo opera anche in buona fede svolgendo funzioni quotidiane in modo non corretto anche se non pienamente consapevoli del danno che ne può derivare. Coinvolgere il personale, formarlo, promuovere e rafforzare la presa di coscienza è un approccio produttivo e utile per arginare effetti collaterali di atteggiamenti inconsapevoli.
novembre 29, 2018 alle 12:03 pm in risposta a: I LIMITI DELL'INDIRIZZO POLITICO NELLE PROCEDURE DI APPALTO #643Tema molto complessa in bilico, come ben espresso, su di una legalità spesso difficile da dimostrare e portare avanti in particolar modo in ambiti molto settoriali. Forse maggiore trasparenza, informazione e coinvolgimento possono davvero modificare prassi errate ormai consolidate.
novembre 29, 2018 alle 11:56 am in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #642Molto interessante l’idea di poter introdurre degli indici di performance in corso di lavoro e non solamente la valutazione dei curricula finalizzata esclusivamente all’inserimento lavorativo. Sarebbe utile poter immaginare una simile valutazione applicata ad altre aree o professionalità afferenti al pubblico impego.
novembre 28, 2018 alle 5:31 pm in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #641Interessante il focus sulla gestione dei disservizi e degli sprechi. Una migliore e più accurata gestione delle risorse in ottica più imprenditoriale permetterebbe una migliore gestione del budget relativo agli acquisti e una migliore gestione dei servizi di pubblica utilità. Tema molto delicato che dovrebbe prevedere maggiore coinvolgimento della società e maggiori controlli per evitare di trovarsi a gestire situazioni ormai compromesse.
Tema interessante e interessante è l’approccio “sociale” di coinvolgimento della comunità. Purtroppo atteggiamenti non positivi creano sfiducia e ne provocano altri instaurando così un loop negativo. Sentirsi parte di un gruppo coinvolgendo i cittadini in prima persona e facendoli diventare da semplici spettatori e attori protagonisti è un approccio che può risultare vincente.
novembre 28, 2018 alle 5:13 pm in risposta a: Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente #639Tema interessante e molto ben dettagliato. Una maggiore collaborazione e condivisione interna tra le professionalità del gruppo ed esterna tra enti permette una migliore gestione dei percorsi procedurali e un aumento della prevenzione.
Sarebbe interessante poter immaginare una simile organizzazione applicata ad altre aree o ambiti di intervento pubblico.novembre 28, 2018 alle 5:05 pm in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #638Reputo interessante l’obiettivo di spunto relativo al recupero e della valorizzazione della professionalità delle persone impegnate nello svolgimento delle procedure di gara, non necessariamente legate all’aumento dell’informatizzazione ormai necessaria in questi tempi e obbligatoria per legge. Sicuramente è un argomento interessante da potere approfondire anche in altri ambiti o aree della pubblica amministrazione.
Consiglio di approfondire con spunti più pratici e maggiormente dettagliati come proposto in sede di condivisione di gruppo.Mi piacerebbe dedicarmi alla ricerca della valorizzazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici, portando ad esempio gare aventi ad oggetto servizi con impiego predominante di personale. In particolar modo mi piacerebbe portare come case study le gare relative ai servizi di guardiania e vigilanza armata il cui confine è da considerarsi particolarmente delicato come sottolineato delle ultime linee guida ANAC.
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